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anno 100
 

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Pubblicato il Rapporto ABI di marzo

 Qualità del credito

Le sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse) a gennaio 2020 sono 25,9 miliardi di euro, in calo rispetto ai 33,6 miliardi di gennaio 2019 (-7,7 miliardi pari a -22,9%) e ai 59,4 miliardi di gennaio 2018 (-33,6 miliardi pari a -56,5%). Rispetto al livello massimo delle sofferenze nette, raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi), la riduzione è di circa 63 miliardi (pari a -70,9%). Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è dell’1,52% a gennaio 2020 (era 1,93% a gennaio 2019, 3,42% a gennaio 2018 e 4,89% a novembre 2015).

Tassi di interesse sui prestiti

A febbraio 2020 i tassi di interesse sulle nuove operazioni di finanziamento sono su livelli particolarmente bassi, e registrano le seguenti dinamiche:

  • il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è l’1,26% (1,18% il mese precedente; 5,48% a fine 2007).
  • il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è l’1,35% (1,44% a gennaio 2020, 5,72% a fine 2007).

Il tasso medio sul totale dei prestiti è il 2,50% (2,49% il mese precedente e 6,18% prima della crisi, a fine 2007).

Dinamica dei prestiti bancari

A fine febbraio 2020, i prestiti a famiglie e imprese sono aumentati dello 0,4% rispetto a un anno prima. Tale evidenza emerge dalle stime basate sui dati pubblicati dalla Banca d’Italia, relativi ai finanziamenti a famiglie e imprese (calcolati includendo i prestiti cartolarizzati e al netto delle variazioni delle consistenze non connesse con transazioni, ad esempio, variazioni dovute a fluttuazioni del cambio, ad aggiustamenti di valore o a riclassificazioni).

Il rapporto mensile dell’Abi rende disponibili una serie di informazioni  quantitative che sono in anticipo rispetto ad ogni altra rilevazione in proposito. Tale possibilità è determinata dal fatto che le banche sono i produttori stessi di queste informazioni.

A gennaio 2020, si conferma la crescita del mercato dei mutui. L’ammontare totale dei mutui in essere delle famiglie registra una variazione positiva di +2,4% su base annua.

Sempre a gennaio 2020, a seguito della riduzione della domanda di finanziamenti - nonostante tassi di interesse che permangono su livelli storicamente infimi -, per i prestiti alle imprese si registra una riduzione dell’1,0% su base annua.

Dinamica della raccolta da clientela

In Italia i depositi (in conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine) sono aumentati, a febbraio 2020, di oltre 89 miliardi di euro rispetto ad un anno prima (variazione pari a +6,0% su base annuale), mentre la raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, è scesa, negli ultimi 12 mesi, di circa 7 miliardi di euro in valore assoluto (pari a -2,9%). La dinamica della raccolta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) risulta in crescita del +4,8% a febbraio 2020.

Tassi di interesse sulla raccolta

A febbraio 2020 il tasso di interesse medio sul totale della raccolta bancaria da clientela (somma di depositi, obbligazioni e pronti contro termine in euro a famiglie e società non finanziarie) è in Italia lo 0,58%, (0,58% anche nel mese precedente) ad effetto:

  • del tasso praticato sui depositi (conti correnti, depositi a risparmio e certificati di deposito), 0,37% (0,37% anche nel mese precedente);
  • del tasso sui PCT, che si colloca a 0,70% (0,59% il mese precedente);
  • del rendimento delle obbligazioni in essere, 2,08% (2,08% anche a gennaio 2020).

Margine tra tasso sui prestiti e tasso sulla raccolta

Il margine (spread) fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie permane in Italia su livelli particolarmente bassi, a febbraio 2020 risulta di 192 punti base (192 punti base anche nel mese precedente), in marcato calo dagli oltre 300 punti base di prima della crisi finanziaria (335 punti base a fine 2007).

 

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