Mensile dell'
Associazione
Bancaria
Italiana


anno 100
 

Archivio sommari » Bancaria - gennaio 2013

Bancaria - gennaio 2013

Reti d'impresa, performance e assetti banca-impresa

di Francesca Bartoli, Zeno Rotondi, Giovanni Ferri, Pierluigi
Le Pmi attraverso le reti di impresa possono aggregarsi e diventare più competitive, soprattutto in una prospettiva di investimento nelle economie dei paesi emergenti

Lo scenario macro e le prospettive dell'industria bancaria nel 2013-2014

di Vincenzo Chiorazzo, Vincenzo D’Apice, Pierluigi Morelli
Nonostante indubbi segnali di miglioramento, il quadro delineato dal Rapporto di previsione Afo 2012-2014 non è certamente roseo nà© per l'economia internazionale, nà© per l'economia italiana, nà© per il settore bancario
Se è vero che la crisi è dipesa anche da comportamenti non integri di persone e organizzazioni, nuove regole non sono però sufficienti e neppure nuove strutture di controllo
La crisi finanziaria ha indotto un radicale cambiamento nella politica di raccolta da parte delle banche italiane, che sono tornate a privilegiare obiettivi di collocamento di depositi e obbligazioni di propria emissione
A livello internazionale da molti anni si condivide l'importanza della supervisione della liquidità  per preservare la stabilità  di singole banche e la solidità  dell'intero sistema bancario
L'Ifrs 10, insieme all'Ifrs 11 Joint Arrangements, all'Ifrs 12 Disclosure of Interests in Other Entities e allo Ias 27 Separate Financial Statements, fa parte di un «pacchetto» che entrerà  in vigore nel 2014
Obiettivo dell'analisi è quello di rappresentare un approccio alternativo alla stima della perdita in caso di default (Lgd), che sia migliore in termini di performance rispetto a modelli alternativi...
Le recenti modifiche alla legge fallimentare rispondono all'obiettivo di favorire, nella gestione delle crisi d'impresa, il ricorso al concordato preventivo, strumento finora poco utilizzato nel nostro ordinamento...
Un solido meccanismo di risoluzione delle crisi bancarie è essenziale per garantire la stabilità  finanziaria di lungo termine e per ridurre l'onere, a carico delle finanze pubbliche, derivante da possibili crisi future