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Pubblicato il Rapporto ABI di Aprile

Dinamica dei prestiti bancari 

A marzo 2023, i prestiti a imprese e famiglie sono aumentati dello 0,5% rispetto a un anno prima (+1% a febbraio). Tale evidenza emerge dalle stime basate sui dati pubblicati dalla Banca d’Italia, relativi ai finanziamenti a imprese e famiglie (calcolati includendo i prestiti cartolarizzati e al netto delle variazioni delle consistenze non connesse con transazioni, ad esempio, variazioni dovute a fluttuazioni del cambio, ad aggiustamenti di valore o a riclassificazioni).

A febbraio 2023, i prestiti alle imprese erano diminuiti dello 0,5% e alle famiglie erano cresciuti del 2,5%. 

Tassi di interesse sui prestiti 

A seguito dei rialzi dei tassi BCE, a marzo 2023, i tassi di interesse sulle operazioni di finanziamento hanno registrano le seguenti dinamiche: 

  • il tasso medio sul totale dei prestiti è stato del 3,81% (3,65% nel mese precedente e 6,18% prima della crisi, a fine 2007);
  • il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è stato del 3,90% (3,55% il mese precedente; 5,48% a fine 2007);
  • il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è stato il 4,00% (3,76% il mese precedente, 5,72% a fine 2007). 

Qualità del credito 

Le sofferenze nette (cioè al netto di svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse) a febbraio 2023 sono state 15,5 miliardi di euro, in lieve ulteriore aumento (erano 14,2 miliardi a dicembre 2022 e 15,3 miliardi a gennaio 2023) e inferiori di circa 2,4 miliardi rispetto a febbraio 2022. Rispetto al livello massimo delle sofferenze nette, raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi) il calo è di 73,3 miliardi.

Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è stato pari allo 0,89% a febbraio 2023 rispetto allo 0,81% di dicembre 2022, all’1,03% di febbraio 2022 e al 4,89% a novembre 2015. 

Dinamica della raccolta da clientela 

In Italia, a marzo 2023, la dinamica della raccolta diretta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) è risultata in calo dell’1,6% su base annua. In dettaglio, i depositi sono scesi del 2,9% rispetto a un anno prima, mentre la raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, è cresciuta rispetto ad un anno prima (+10,9%).

La riduzione dei depositi è imputabile prevalentemente alle imprese che avevano registrato tra dicembre 2019 e luglio 2022 un incremento dei depositi di oltre 130 miliardi di euro, mentre per la raccolta indiretta, cioè gli investimenti in titoli custoditi presso le banche (sia in gestione sia detenuti direttamente della clientela), si rileva un incremento di circa 163 miliardi tra febbraio 2022 e febbraio 2023, di cui 88,7 miliardi riconducibili alle famiglie, 27,9 alle imprese e il restante agli altri settori (imprese finanziarie, assicurazioni, pubblica amministrazione). 

Tassi di interesse sulla raccolta 

A marzo 2023, il tasso di interesse medio sul totale della raccolta bancaria da clientela (somma di depositi, obbligazioni e pronti contro termine in euro a famiglie e società non finanziarie) è in Italia cresciuto allo 0,80%, (0,71% nel mese precedente) ad effetto: 

  • del tasso praticato sui soli depositi (conti correnti, depositi a risparmio e certificati di deposito), 0,61% (0,54% nel mese precedente); il tasso praticato sui soli depositi in conto corrente è lo 0,26%, tenendo conto che il conto corrente permette di utilizzare una moltitudine di servizi e non ha la funzione di investimento;
  • del tasso sui PCT che è pari all’1,95% (1,98% il mese precedente); 
  • del rendimento delle obbligazioni in essere, in crescita al 2,41% (2,23% nel mese precedente). 

Inoltre, il tasso praticato sui nuovi depositi a durata prestabilita (cioè certificati di deposito e depositi vincolati) a febbraio 2023 è in aumento al 2,50% (0,57% a febbraio 2022) e il rendimento delle nuove emissioni di obbligazioni a tasso fisso è passato dallo 0,58% di febbraio 2022 al 4,01% di febbraio 2023. 

Margine tra tasso sui prestiti e tasso sulla raccolta 

Il margine (spread) fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie, a marzo 2023, in Italia risulta pari a 301 punti base (294 nel mese precedente; 335 punti base prima della crisi finanziaria, a fine 2007).

   

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