NEWS » Pubblicato il Rapporto ABI di dicembre
PRESTITI E RACCOLTA
1. A novembre 2016 l'ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia, 1.814,5 miliardi di euro è nettamente superiore, di quasi 151 miliardi, all'ammontare complessivo della raccolta da clientela, 1.663,8 miliardi di euro.
DINAMICA DEI PRESTITI BANCARI
2. I dati di novembre 2016 confermano la prosecuzione in miglioramento della dinamica dello stock dei finanziamenti in essere a famiglie e imprese: sulla base di nostre stime fondate sui dati pubblicati dalla Banca d’Italia, a novembre 2016 la variazione annua dei finanziamenti a famiglie e imprese ricalcolata includendo i prestiti non rilevati nei bilanci bancari in quanto cartolarizzati e al netto delle variazioni delle consistenze non connesse con transazioni (ad. esempio, variazioni dovute a fluttuazioni del cambio, ad aggiustamenti di valore o a riclassificazioni) risulta in crescita di +1,1%, in accelerazione rispetto al +1% del mese precedente.
3. Sulla base degli ultimi dati ufficiali, relativi ad ottobre 2016, si conferma, anche per i finanziamenti in essere, la ripresa del mercato dei mutui, inizialmente colta con l’impennata dei nuovi mutui. L’ammontare totale dei mutui in essere delle famiglie ha registrato una variazione positiva di +1,7% rispetto a ottobre 2015 (quando già si manifestavano segnali di miglioramento).
TASSI DI INTERESSE SUI PRESTITI
4. A novembre 2016, si sono ridotti ulteriormente i tassi di interesse applicati sui prestiti alla clientela: il tasso medio sul totale dei prestiti è risultato pari al 2,90%, toccando il nuovo minimo storico (era pari a 2,94% il mese precedente e a 6,18% prima della crisi, a fine 2007).
5. Il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni si è attestato al 2,06%, in prossimità del minimo storico di 2,02% toccato a settembre 2016 (5,72% a fine 2007). Sul totale delle nuove erogazioni di mutui circa i due terzi sono mutui a tasso fisso. Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese si è posizionato all’1,67%, era pari a 1,57% il mese precedente (5,48% a fine 2007).
QUALITÀ DEL CREDITO
6. Le sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni già effettuate dalle banche con proprie risorse) a fine ottobre 2016 si collocano a 85,5 miliardi di euro, un valore sostanzialmente stabile rispetto al dato di settembre. Si conferma quindi la riduzione del 4% delle sofferenze nette rispetto al picco di 89 miliardi di fine dicembre 2015.
7. Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è risultato pari al 4,80% a ottobre 2016, lo stesso valore di settembre 2016 (era il 4,94% a fine 2015 e lo 0,86% prima dell’inizio della crisi).
DINAMICA DELLA RACCOLTA DA CLIENTELA
8. In Italia i depositi (in conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine) sono aumentati, a fine novembre 2016, di oltre 56 miliardi di euro rispetto a un anno prima (variazione pari a +4,4% su base annuale), mentre si conferma la diminuzione della raccolta a medio e lungo termine, cioe tramite obbligazioni, per quasi 70 miliardi di euro in valore assoluto negli ultimi 12 mesi (pari a - 18%). La dinamica della raccolta complessiva (depositi da clientela residente + obbligazioni) ha registrato a novembre 2016 una variazione su base annua pari a -0,8%, era -1,5% il mese precedente. Dalla fine del 2007, prima dell¡¦inizio della crisi, ad oggi la raccolta da clientela e cresciuta da 1.513 a 1.663,8 miliardi di euro, segnando un aumento ¡V in valore assoluto - di oltre 151 miliardi.
TASSI DI INTERESSE SULLA RACCOLTA
9. A novembre 2016 il tasso di interesse medio sul totale della raccolta bancaria da clientela (somma di depositi, obbligazioni e pronti contro termine in euro a famiglie e societa non finanziarie) in Italia si e collocato all¡¦1% (lo stesso valore del mese precedente e in flessione dal 2,89% a fine 2007) ad effetto:
MARGINE TRA TASSO SUI PRESTITI E TASSO SULLA RACCOLTA
10. Il margine (spread) fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e societa non finanziarie permane in Italia su livelli particolarmente bassi, a novembre 2016 risultava pari a 190 punti base (194 punti base il mese precedente), in marcato calo dagli oltre 300 punti base di prima della crisi finanziaria (329 punti base a fine