NEWS » Pubblicato il Rapporto ABI di luglio
PRESTITI E RACCOLTA
1. A fine giugno 2017 l'ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia, 1.805,5 miliardi di euro è nettamente superiore, di oltre 97 miliardi, all'ammontare complessivo della raccolta da clientela, 1.708,3 miliardi di euro.
DINAMICA DEI PRESTITI BANCARI
2. Dai dati di giugno 2017, emerge che i prestiti a famiglie e imprese sono in crescita su base annua di +1,5%, rafforzando ulteriormente la dinamica complessiva del totale dei prestiti in essere. Tale evidenza emerge dalle stime basate sui dati pubblicati dalla Banca d’Italia, relativi ai finanziamenti a famiglie e imprese (calcolati includendo i prestiti non rilevati nei bilanci bancari in quanto cartolarizzati e al netto delle variazioni delle consistenze non connesse con transazioni, ad. esempio, variazioni dovute a fluttuazioni del cambio, ad aggiustamenti di valore o a riclassificazioni).
3. Sulla base degli ultimi dati ufficiali, relativi a maggio 2017, si conferma la ripresa del mercato dei mutui. L’ammontare totale dei mutui in essere delle famiglie registra una variazione positiva di +2,5% rispetto a maggio 2016 (quando già si manifestavano segnali di miglioramento).
TASSI DI INTERESSE SUI PRESTITI
4. A giugno 2017, i tassi di interesse applicati sui prestiti alla clientela si collocano, su livelli molto bassi: il tasso medio sul totale dei prestiti è pari al 2,76%, minimo storico (2,79% il mese precedente e 6,18% prima della crisi, a fine 2007).
5. Il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni si attesta al 2,10%, (2,12% a maggio 2017, 5,72% a fine 2007). Sul totale delle nuove erogazioni di mutui circa i due terzi sono mutui a tasso fisso. Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese risulta pari a 1,61%, era 1,60% il mese precedente (5,48% a fine 2007).
QUALITÀ DEL CREDITO
6. Le sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse) a maggio 2017 sono scese a 76,5 miliardi di euro, un valore in riduzione sia rispetto ai 77,4 miliardi del mese precedente (e toccando il valore più basso da maggio 2014), sia rispetto al dato di dicembre 2016 (86,8 miliardi). In particolare, rispetto al picco di 89 miliardi toccato a novembre 2015 si registra una riduzione delle sofferenze nette di quasi il 14%.
7. Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali si è ridotto a 4,38% a maggio 2017 (era 4,89% a fine 2016).
DINAMICA DELLA RACCOLTA DA CLIENTELA
8. In Italia i depositi (in conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine) sono aumentati, a fine giugno 2017, di quasi 58 miliardi di euro rispetto a un anno prima (variazione pari a +4,3% su base annuale), mentre si conferma la diminuzione della raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, per quasi 52 miliardi di euro in valore assoluto negli ultimi 12 mesi (pari a -14,2%). La dinamica della raccolta complessiva (depositi da clientela residente + obbligazioni) registra a giugno 2017 una lieve crescita su base annua pari a +0,4%, era -0,1% il mese precedente. Dalla fine del 2007, prima dell¡¦inizio della crisi, ad oggi la raccolta da clientela e cresciuta da 1.549 a quasi 1.708,3 miliardi di euro, segnando un aumento ¡V in valore assoluto - di oltre 159 miliardi.
TASSI DI INTERESSE SULLA RACCOLTA
9. A giugno 2017 il tasso di interesse medio sul totale della raccolta bancaria da clientela (somma di depositi, obbligazioni e pronti contro termine in euro a famiglie e societa non finanziarie) e pari in Italia a 0,95% (0,96% il mese precedente) ad effetto:
MARGINE TRA TASSO SUI PRESTITI E TASSO SULLA RACCOLTA
10. Il margine (spread) fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e societa non finanziarie permane in Italia su livelli particolarmente bassi, a giugno 2017 risulta pari a 181 punti base (183 punti base il mese precedente), in marcato calo dagli oltre 300 punti base di prima della crisi finanziaria (329 punti base a fine 2007). In media nel 2016 tale differenziale e risultato pari a 1,98 punti percentuali (2,11 p.p. nel 2015).