NEWS » Pubblicato il Rapporto ABI di Novembre
I più recenti dati, relativi agli andamenti dell’economia dell’area dell’euro e di quella italiana, indicano che gli effetti della politica monetaria restrittiva avviata dalla BCE da oltre un anno si stanno manifestando (ad es. variazione negativa del Pil italiano nel secondo trimestre, riduzione annuale della produzione industriale). Gli effetti possono cogliersi anche nel mercato bancario in Italia
Tassi di interesse sulla raccolta
Il tasso praticato sui nuovi depositi a durata prestabilita (cioè certificati di deposito e depositi vincolati) ad ottobre 2023 è il 3,57%. A settembre 2023 tale tasso era in Italia superiore a quello medio dell'area dell'euro (Italia 3,56%; area dell'euro 3,42%). Rispetto a giugno 2022, quando il tasso era dello 0,29% (ultimo mese prima dei rialzi dei tassi BCE), l'incremento è di 328 punti base.
Il rendimento delle nuove emissioni di obbligazioni a tasso fisso ad ottobre 2023 è il 4,47%, con un incremento di 316 punti base rispetto a giugno 2022 quando era l'1,31%.
Ad ottobre 2023 il tasso medio sul totale dei depositi (certificati di deposito, depositi a risparmio e conti correnti), è aumentato allo 0,92% dallo 0,86% di settembre (0,32% a giugno 2022).
Il tasso sui soli depositi in conto corrente è cresciuto allo 0,51% dallo 0,47% di settembre, tenendo presente che il conto corrente permette di utilizzare una moltitudine di servizi e non ha la funzione di investimento.
Tassi di interesse sui prestiti
Tassi di interesse sulle operazioni di finanziamento ad ottobre 2023:
Margine tra tasso sui prestiti e tasso sulla raccolta
Il margine (spread) sulle nuove operazioni (differenza tra i tassi sui nuovi prestiti e la nuova raccolta) con famiglie e società non finanziarie ad ottobre 2023 risulta di 192 punti base.
Raccolta da clientela
La raccolta indiretta, cioè gli investimenti in titoli custoditi presso le banche, presenta un incremento di quasi 229 miliardi tra settembre 2022 e settembre 2023 (141,5 miliardi famiglie, 30,0 imprese e il restante agli altri settori, imprese finanziarie, assicurazioni, pubblica amministrazione).
Ad ottobre 2023 la raccolta a medio e lungo termine, tramite obbligazioni, è cresciuta rispetto ad un anno prima (+15,8%), sostanzialmente stabile rispetto a settembre 2023 (+16,3%).
I soli depositi, nelle varie forme, sono quindi scesi ad ottobre 2023 del 4,6% rispetto ad ottobre 2022 (-3,5% a settembre 2023).
A fronte del forte incremento della raccolta indiretta, la raccolta diretta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) è risultata ad ottobre 2023 in calo del 2,5% su base annua (-1,5% a settembre 2023.
Prestiti bancari
Ad ottobre 2023, i prestiti a imprese e famiglie sono scesi del 3,6% rispetto a un anno prima, mentre a settembre 2023 avevano registrato un calo del 3,8%, quando i prestiti alle imprese erano diminuiti del 6,7% e quelli alle famiglie dello 0,9% . Il calo dei volumi di credito è coerente con il rallentamento della crescita economica che deprime la domanda di prestiti.
Sofferenze
Le sofferenze nette (cioè al netto di svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse) a settembre 2023 sono state 17,8 miliardi di euro (17,9 miliardi ad agosto). Se confrontato con il livello massimo delle sofferenze nette, raggiunto nel novembre 2015 (88,8 miliardi), il calo è di 71,1 miliardi. Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è all'1,05% a settembre 2023 (1,06% ad agosto 2023; 4,89% a novembre 2015).
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