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anno 100
 

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Pubblicato il Rapporto ABI di Ottobre

I più recenti dati, relativi agli andamenti dell’economia dell’area dell’euro e di quella italiana, indicano che gli effetti della politica monetaria restrittiva avviata dalla BCE da oltre un anno si stanno manifestando (ad es. variazione negativa del Pil italiano nel secondo trimestre, riduzione annuale della produzione industriale). Gli effetti possono cogliersi anche nel mercato bancario in Italia

TASSI DI INTERESSE SULLA RACCOLTA
Il tasso praticato sui nuovi depositi a durata prestabilita (cioè certificati di deposito e depositi vincolati) a settembre 2023 è cresciuto al 3,57% dal 3,39% di agosto (+18 punti base). Ad agosto 2023 tale tasso era in Italia superiore a quello medio dell'area dell'euro (Italia 3,39%; area dell'euro 3,28%). Rispetto a giugno 2022, quando il tasso era dello 0,29% (ultimo mese prima dei rialzi dei tassi BCE), l'incremento è di 328 punti base.

Il rendimento delle nuove emissioni di obbligazioni a tasso fisso a settembre 2023 è il 4,42%, (1,31% in giugno 2022), con un incremento di 311 punti base.

A settembre 2023 il tasso medio sul totale dei depositi (certificati di deposito, depositi a risparmio e conti correnti), è aumentato allo 0,83% dallo 0,79% di agosto (0,32% a giugno 2022).

Il tasso sui soli depositi in conto corrente è cresciuto allo 0,44% dallo 0,41% di agosto, tenendo presente che il conto corrente permette di utilizzare una moltitudine di servizi e non ha la funzione di investimento.

TASSI DI INTERESSE SUI PRESTITI
Tassi di interesse sulle operazioni di finanziamento a settembre 2023:

  • il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è stato il 4,23%, ad agosto era il 4,29%;
  • il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è stato del 5,35%, ad agosto era il 5,01%;
  • il tasso medio sul totale dei prestiti è stato del 4,55%, ad agosto 4,48%.

MARGINE TRA TASSO SUI PRESTITI E TASSO SULLA RACCOLTA
Il margine (spread) sulle nuove operazioni (differenza tra i tassi sui nuovi prestiti e la nuova raccolta) con famiglie e società non finanziarie, a settembre 2023, risulta di 183 punti base.

RACCOLTA DA CLIENTELA
La raccolta indiretta, cioè gli investimenti in titoli custoditi presso le banche, presenta un incremento di quasi 230 miliardi tra agosto 2022 e agosto 2023, (134,7 miliardi famiglie, 30,6 imprese e il restante agli altri settori, imprese finanziarie, assicurazioni, pubblica amministrazione).

A settembre 2023 la raccolta a medio e lungo termine, tramite obbligazioni, è cresciuta rispetto ad un anno prima (+16,9%), in accelerazione rispetto ad agosto 2023 (+16,4%).

I soli depositi, nelle varie forme, sono quindi scesi a settembre 2023 del 4,2% rispetto a settembre 2022, registrando un rallentamento della riduzione (-5,5% ad agosto 2023).

A fronte del forte incremento della raccolta indiretta, la raccolta diretta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) è risultata a settembre 2023 in calo del 2,1% su base annua (-3,4% ad agosto 2023).

PRESTITI BANCARI E INVESTIMENTI IN TITOLI DI STATO
A settembre 2023, i prestiti a imprese e famiglie sono scesi del 3,8% rispetto a un anno prima, mentre ad agosto 2023 avevano registrato un calo del 3,5%, quando i prestiti alle imprese erano diminuiti del 6,2% e quelli alle famiglie dello 0,6% (cfr. Tabella 4). Il calo dei volumi di credito è coerente con il rallentamento della crescita economica che deprime la domanda di prestiti.

SOFFERENZE
Le sofferenze nette (cioè al netto di svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse) ad agosto 2023 sono state 17,9 miliardi di euro (16,4 miliardi a luglio). Se confrontato con il livello massimo delle sofferenze nette, raggiunto nel novembre 2015 (88,8 miliardi), il calo è di 70,9 miliardi.

Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è all'1,06% ad agosto 2023 (0,96% di luglio 2023; 4,89% a novembre 2015).

   

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