Archivio sommari » Bancaria - aprile 2014 » Il dilemma del tasso interno di trasferimento. I problemi posti dalla crisi finanziaria
Il venir meno, con la crisi, delle condizioni di efficienza dei mercati e l’emergere di un rischio di liquidità che non era più possibile trascurare hanno messo in discussione l’efficacia delle modalità tradizionali di scelta del tasso interno di trasferimento dei fondi (Tit). Le soluzioni adottate non appaiono più adeguate a dare corretta rappresentazione dei costi, dei benefici e dei rischi della liquidità negli odierni mercati. Correggere il Tit affinché esso risponda a tali obiettivi appare compito tutt’altro che facile; le proposte della dottrina, delle società di consulenza e del mondo operativo sono spesso distanti da criteri di ottimalità, quando non confuse o contraddittorie rispetto ai principi teorici