Archivio sommari » Bancaria - Settembre 2020 » Matematica e diritto nell’anatocismo in piani di ammortamento progressivo
In questo lavoro proponiamo un approccio integrato matematico-giuridico per analizzare il problema della presenza o assenza di interessi su interessi (anatocismo illecito) nei piani di ammortamento progressivo tradizionale. I sostenitori dell’anatocismo lo ritengono conseguenza algebricamente necessaria del regime di capitalizzazione composta che governa tali piani. Riteniamo tale asserzione logicamente infondata. Essa è conseguenza algebrica dell’ipotesi che ogni rata di mutuo debba prevedere il pagamento congiunto di parte del debito iniziale e del relativo interesse. Scomponendo il mutuo in sequenze di mutui elementari, ciò riflette a sua volta l’ipotesi (giuridica e non meramente algebrica) di non esigibilità, fino alla scadenza finale di ciascuno di essi, degli interessi maturati periodo per periodo. Un’ipotesi piuttosto ardita e che comunque non ha lo status di una proposizione incondizionatamente valida. A nostro avviso ogni ipotesi sulla cadenza di esigibilità degli interessi deve essere l’esito di una convergenza interdisciplinare fra diritto e matematica. Ricorrendo all’approccio integrato siamo in grado di raggiungere la conclusione fondamentale del lavoro: il piano di ammortamento progressivo tradizionale è inequivocabilmente scevro da anatocismo e dunque pienamente legittimo se la cadenza di esigibilità degli interessi coincide con lo scadenzario delle rate del mutuo.